giovedì 15 ottobre 2015

I LAVORI FORZATI...

...Me ne vado da Roma... perché le pene per chi stupra questa città non sono adeguate...

In queste ore succede che due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale sono stati arrestati con l'accusa di corruzione oltre che di turbata libertà degli incanti (ovvero decidevano loro chi doveva vincere le aste).

Ora, stare qui a dire, che a Roma è il solito 'Magna Magna' sarebbe troppo semplicistico. Purtroppo, il nostro primo problema siamo noi, come può un amministratore pubblico 'addetto allo SVILUPPO e alla MANUTENZIONE urbana, consegnare la città nelle mani del migliore offerente?

Cosa è accaduto? I soggetti coinvolti....Avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città.

Tra le gare finite nel mirino c'era anche la prima assegnata dal comune di Roma per il Giubileo ed era stata bloccata ieri dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac).


Questi signori sono: gli imprenditori Luigi Martella ed Alessio Ferrari, e il funzionario pubblico Ercole Lalli. Presunti colpevoli, ma su di loro “gravi indizi di colpevolezza” dicono i carabinieri del NOE.

Secondo le verifiche dell' Anticorruzione, i due imprenditori erano in realtà soci occulti, in pratica entrambe si sono presentati alla gara per la manutenzione e riqualificazione di via Mura Latine e viale di Porta Ardeatina per cui avevano presentato offerte sia la Trevio srl che la Malù lavori srl.

I due imprenditori sono stati pizzicati subito dopo aver consegnato 2000 euro in contanti al funzionario, in cambio di informazioni riservate inerenti le imprese invitate alle gare.

Ora i sentimenti sono contrastanti: gioia per lo scampato pericolo, delusione perchè sempre a Roma succedono queste cose, rabbia perchè un funzionario di Roma si stava vendendo la MIA città.
Quale dovrebbe essere la pena giusta? I domiciliari? 2 anni? 5? L'interdizione perpetua dai pubblici uffici?

Purtroppo non è chiaro a chi lavora nella pubblica amministrazione che lavorare nel pubblico significa lavorare per tutti. Quindi se tradisci questo mandato, sconti restituendo alla collettività quello che hai tolto e per il tradimento consumato, per non aver capito di quale privilegio tu amministratore godevi, te lo farei fare a vita.

Quindi, al funzionario pubblico infedele, lavoro utile per la collettività a vita oltre la pena penale. Vorrei vedere il funzionario di oggi, qualora colpevole, con la ramazza in mano a Tor Bella Monaca. Una pena da girone dantesco.


Chi ruba a tutti, sia punito e sia d'esempio agli altri.


Ma questo non accadrà mai....e per questo me ne vado da Roma.... 

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