Non perchè credo sia meglio di Roma, ma perchè vorrei essere al fianco dei francesi in questo momento così difficile.
Perchè a loro tocca la peggior punizione per un cittadino: ora quella gente ha paura della propria città. E' una sensazione che per quanto si critico nei confronti di Roma non riesco ad immaginare. Aver paura che la tua città, i suoi vicoli o i suoi locali diventino la tua trappola mortale. Questo deve essere una sensazione orribile. Tanto dolorosa quanto difficile da gestire.
Il disegno del terrorismo islamico è stato proprio questo. Colpire , far male in questa maniera. Far sentire l' Europa e la Francia in primis vulnerabile. Instillare il timore, la paura, il terrore. Nelle ore successive alle stragi in strada e al Bataclan, ho pensato tra me, che Parigi non si sarebbe rialzata tanto celermente. Invece no. Avrei voluto essere con i francesi che cantavano la Marsigliese all' uscita dello Stadio, con i musicisti e gli artisti che dedicano canzoni in strada alle vittime, vorrei poter portare un fiore a Place de la Rèpubblique.
Beh quello che sto vedendo in tv o sui giornali è una voglia pazzesca di normalità da parte dei parigini. Tornano nelle metropolitane, nei negozi, insomma provano ad andare avanti. Una ferita del genere non si rimargina in un giorno e probabilmente il dolore lancinante per qualcuno non si placherà in tempi brevi.
Vorrei poter dire che Roma non sarà mai chiamata a tutto questo ma non lo dirò. Perchè se il terrore non ci è concesso per non darla vinta al fondamentalismo, il dubbio se questa faccenda sia finita davvero, non c'è. Non è finita.
SI parla di Roma tra i prossimi obbiettivi. Non so se crederci, non stiamo partecipando ai bombardamenti in Siria, ma più volte siamo stati minacciati per il nostro impegno internazionael e comunque la rilevanza mediatica che può avere Roma, non l'ha nessuno per il teatrale ISIS .
Spero solo che tutto ciò non avvenga mai.
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